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La Chiesa Madre

La Chiesa Madre


La chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari, è posta in pieno centro storico, a pochi passi dal castello. I due monumenti hanno rappresentato nei secoli i simboli del potere politico e religioso e ancora oggi le loro poderose costruzioni dominano sull'intero nucleo urbano. Sulle sue origini il Paternoster scrive: "Le antiche cappelle del SS. Redentore e del Rosario, costruite verso il 1450, furono, con bolla pontificia del 1585, riunite sotto il titolo di San Nicola di Bari e costruirono la chiesa parrocchiale che nel 1785 venne ampliata e rifatta dal napoletano Maestro Arcangelo Staffetta il quale non conservò del tutto lo stile romanico in cui originariamente era sta costruita".

In effetti la costruzione, sia esternamente che internamente ricalca schemi settecenteschi. La facciata, suddivisa verticalmente nella parte inferiore in scomparti da due coppie di lesene, è resa elegante dal portale centrale in pietra locale decorato nella parte superiore da elementi a forma di vasi e al centro una nicchia con statua della Madonna. Più semplice è invece il portale laterale riquadrato da leggere cornici lievemente aggettanti.

L'interno, a pianta quadrata, è a tre navate; quella centrale, più ampia, è separata dalle laterali da arcate a tutto sesto poggianti su pilastri, realizzati con blocchi di pietra martellata. Al di sopra delle arcate sono collocate grandi tele che narrano scene di episodi biblici del nuovo e vecchio testamento.

Sulla parete sinistra: Gesù che scaccia i mercanti dal tempio, conversione di San Paolo, diluvio universale. Su quella destra: Gesù che disserta con i dottori della legge, battaglia, Eliodoro scacciato dal tempio. Ritenute opere del pittore lucano del '500 Giovanni di Gregorio detto il "Pietrafesa" sono invece state considerate dalla Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie della Puglia e della Lucania opere del '700, come dichiara nella lettera indirizzata al Ministero, datata 18 ottobre 1960.

Prezioso è l'altare maggiore, dall'impostazione monumentale, dedicato all'Immacolata la cui statua, in legno di sorbo, è collocata nella nicchia centrale, mentre in quella sinistra vi è la statua di S. Giuseppe con Bambino e a destra S. Francesco di Paola.

L'altare di fattura barocca, con rilievi scultorei ornamentali, è in pietra levigata grigia con venature irregolari bianche, che pare provenga da una cava locale in contrada "Tampone".

Un tocco di originalità è dato dalla grande corona che sovrasta la composizione.

Nella navata di destra vi sono quattro altari: in fondo sulla parete frontale è posta la statua di San Rocco, mentre su quella laterale vi sono gli altari dedicati a San Donatello di Ripacandida, all'Addolorata con Gesù sepolto e a S. Antonio.

A sinistra invece, sulla parete frontale vi è l'altare dedicato al cuore di Gesù, mentre lungo il fianco una statua di S. Nicola, l'altare della Madonna dell'Immacolata, l'altare di S. Filomena e il fonte battesimale. Interessanti sono pure le due acquasantiere in pietra poste all'ingresso.

Sul lato Nord della chiesa si innalza il poderoso campanile a base quadrata e a quattro piani di cui i primi tre hanno, per ogni lato, un'apertura contornata da conci di pietra che compaiono anche negli spigoli del campanile. Il quarto piano, di volume più ridotto, è coperto con calotta sferica.